Scrivere bene può essere un’arte, ma non è sicuramente qualcosa di astratto e di esclusivo. Non è necessario avere un talento specifico. Come ripeto spesso, per scrivere e per farlo bene è necessario solo allenarsi continuamente. Farlo ogni giorno e senza la pretesa di essere subito perfetti.
Si tratta di un’attitudine che va coltivata giorno per giorno e che possiamo costruire un mattoncino alla volta. Ecco quindi 3 semplici consigli per scrivere bene il tuo prossimo contenuto.
Prima di tutto: perché?
A livello di contenuto, chiediti sempre il Perché. E non dimenticarlo mai.
Che si tratti di articoli per testate e blog o di narrativa, non dimenticare mai che scrivi per il lettore e non per te stesso. Quindi devi aver ben chiaro qual è il messaggio del tuo testo, qual è il perché. Ogni contenuto che scrivi ha una sua “mission”. E non devi mai perderla di vista.
Prima di cominciare a scrivere qualunque cosa chiediti dunque Perché? Perché lo sto scrivendo? Cosa voglio trasmettere al lettore? Non dimenticare che l’obiettivo è sempre quello di essere utile al lettore. E puoi esserlo solo se hai le idee ben chiare su dove vuoi arrivare con il tuo contenuto. Fin dall’inizio.
Un consiglio: per scrivere bene e non perdere mai di vista l’obiettivo, una volta deciso il perché del tuo testo, scrivilo in alto, in cima al foglio. Così l’avrai sempre davanti agli occhi man mano che procedi con il tuo testo.
Parsimonia con avverbi e aggettivi
A livello di forma, limita aggettivi e avverbi. Usali solo quando sono davvero indispensabili.
La grammatica italiana è bellissima e piena di possibilità. Ma come in tutte le cose, quando si hanno tante opzioni spesso si finisce per esagerare o perdere di vista l’obiettivo iniziale. Aggettivi e avverbi in questi senso possono essere grandi alleati, ma anche pessimi nemici. Sì perché se non usati nel modo giusto rischiano di appesantire il testo. Quando usarli dunque? Quando servono davvero a connotare le parole e il messaggio che stai esprimendo. Quando non usarli? Quando puoi esprimere lo stesso concetto, senza perdere di significato, anche senza un aggettivo o un avverbio. In questo modo alleggerisci il testo, facilitando la lettura e la comprensione.
Ricorda che l’italiano è una lingua bellissima, piena di sfumature. Per scrivere bene e meglio, al posto di un verbo generico che ha bisogno di un avverbio per rendere meglio l’idea potrebbe essercene un altro molto più calzante. Che comunica in maniera efficace da solo.
Un esempio? Al posto di “mangiare velocemente”, il protagonista del tuo testo può “rimpinzarsi” oppure “divorare” il piatto che ha davanti. C’è differenza, no?
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Rileggi ed edita più volte. Farà bene sia al contenuto che alla forma
Parlando di scrittura, il buona la prima vale e non vale. Mi spiego meglio. Sicuramente è fondamentale nella prima fase, ovvero quando dobbiamo buttare giù tutte le idee che abbiamo in testa. All’inizio è giusto scrivere di getto, seguire il flusso dei pensieri. In questo modo metti nero su bianco tutto ciò che ti frulla in testa. Senza rischiare di dimenticare o tralasciare qualcosa.
Ma terminata questa fase il tuo contenuto non è pronto. Avrai bisogno di rileggerlo più volte e di sistemarlo dal punto di vista dei contenuti e della forma. I due punti di cui ti ho parlato in precedenza. Ovvero se rispecchia il perché che ti sei dato all’inizio o se nel frattempo ha preso un’altra piega. Nel caso, niente di male. La motivazione e l’obiettivo possono cambiare in corso, l’importante è che resti un contenuto utile al lettore. E se non è un testo infarcito di parole inutili che rendono più pesante e complicata l’esperienza della lettura.
Non aver paura di rileggere e correggere o modificare più volte. Come un sarto devi tagliare e cucire.
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Questa è solo una piccola base da cui cominciare, ma fidati che applicando questi consigli la tua scrittura migliorerà in maniera davvero sensibile. Ti lascio con un’ultima dritta: restando in tema, un buon libro da leggere è Le nuove regole della scrittura di Ann Handley.