On Writing di Stephen King è uno dei libri più citati e consigliati quando si parla di scrittura. Ovvero del mestiere di scrivere, professione al centro dei desideri di molte persone. Premetto subito che si tratta di un libro da leggere se nella vita si vuole scrivere o se semplicemente si ha questa passione, ma che non è il libro giusto per chi cerca un manuale.

La cosa bella di On Writing è infatti la possibilità di imparare molto sulla scrittura attraverso l’esperienza personale di Stephen King. Uno scrittore da milioni e milioni di copie ci racconta come ha fatto a raggiungere certi traguardi, qual è stato il cammino, le difficoltà che ha incontrato (molte!) e le tecniche che ha usato nel corso della sua carriera.

Ma, come detto, più che un manuale siamo di fronte a un’autobiografia dello scrittore. Non a caso, il sottotitolo del libro è “autobiografia di un mestiere“.

Scopriamo infatti com’è nata in lui la passione per la scrittura, quali sono stati i primi problemi e come ha reagito ai rifiuti iniziali. Perché sì, chi vuole scrivere deve mettere in conto che riceverà molti No. In alcuni casi motivati e con critiche costruttive, in molti altri no.

Ma questa non è certo una valida motivazione per frenare le nostre penne o le tastiere del computer. Perché, come ci spiega Stephen King:

Scrivere bene è spesso questione di liberarsi dalla paura e dall’ostentazione

E a questo proposito, come sostengo da tempo e ho scritto anche in altri post, gioca un ruolo determinante la lettura. Leggere molti libri è elemento fondamentale e fondante di questa professione. Non c’è scrittura senza lettura.

Bello il monito dell’autore:

Se non avete tempo di leggere, non avete tempo (né gli strumenti) per scrivere. Tutto qui. La lettura è il centro creativo di uno scrittore.

Altra parte interessante di questo libro è quella in cui lo scrittore riflette sull’utilità o meno dei corsi. Si può imparare davvero questa professione? I seminari di scrittura sono utili o servono semplicemente a chi li organizza?

Non avete bisogno di corsi o seminari di scrittura più di quanto abbiate bisogno di questo o qualsiasi altro libro sulla scrittura. Faulkner imparò il mestiere lavorando all’ufficio postale di Oxford nel Mississippi. Altri scrittori hanno imparato i fondamentali servendo in Marina, lavorando nelle acciaierie o scontando pene nei più prestigiosi alberghi a sbarre d’America. Io ho appreso gli aspetti più preziosi (e commerciali) del lavoro della mia vita lavando lenzuola di motel e tovaglie di ristoranti alla New Franklin Laundry di Bangor

E quindi, tornando anche sul tema della lettura, bisogna trovare il tempo. Sì, il tempo per allenarsi duramente, ma non necessariamente in gruppo durante un corso:

Si impara soprattutto leggendo molto e scrivendo molto e le lezioni più preziose sono quelle che vi impartite da soli.

Ovviamente questo è un punto di vista. Quello di Stephen King. Sulla scrittura e sul lavoro dello scrittore ce ne sono molti e anche tanto diversi tra loro.

Sicuramente, a mio avviso, quello che ci insegna On Writing – e che dobbiamo tenere a mente – è che la scrittura non è una scienza che si infonde con dei corsi, ma nemmeno un talento naturale. Si tratta sì di un’arte, che richiede però applicazione continua: va costantemente allenata scrivendo e leggendo, leggendo e scrivendo. All’infinito. Come si trattasse di un muscolo.

Per quanto riguarda le esperienze che portano poi a diventare o meno un professionista della scrittura, il percorso di ognuno è diverso e i fattori sono davvero tanti. Se ci fosse uno standard prefissato non avremmo bisogno di leggere libri come questo. On Writing ha di certo il pregio di farci scoprire come nasce l’idea di un romanzo nella testa di Stephen King e come si concretizza il lavoro nel corso dei mesi.

Buona lettura!

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