L’occhio vuole sempre la sua parte. È un concetto che vale per molte cose: dalla scelta di un cappotto caldo o di un costume comodo alla preparazione di una ricetta gustosa, fino all’acquisto di un paio di scarpe per correre. E chi più ne ha più ne metta. Ma l’occhio vuole sempre la sua parte è un modo di dire che vale anche quando si parla di scrivere un articolo SEO. Le immagini sono infatti un elemento imprescindibile per chi produce contenuti. Possono essere davvero il valore in più nei nostri articoli. Soprattutto ora che divoriamo contenuti in pochissimi secondi e che quindi l’immagine è la prima cosa. Ma non basta aggiungere più foto possibili per raggiungere l’obiettivo.

Nell’ottica di ottimizzare il nostro sito e dunque i nostri articoli, sono necessarie alcune fondamentali accortezze quando carichiamo le foto. Ottimizzare le immagini per la SEO non è difficile, una volta imparato come fare, i processi ci verranno automaticamente.
Vediamo quindi come deve essere una foto per essere SEO.

come ottimizzare le immagini per la seo

L’immagine deve essere accattivante

È fondamentale che le foto scelte per il nostro articolo siano coerenti con l’argomento trattato. Ma è altrettanto importante che le immagini siano belle e accattivanti. Cosa c’entra con la SEO? C’entra perché anche le foto compaiono nei risultati di ricerca. E ovviamente siamo portati a cliccare su quelle più belle. O sbaglio?

Se scriviamo di creatività e produttività allora dovremo scegliere un bello scatto che susciti ispirazione e voglia di migliorare. Se invece scriviamo di cibo dobbiamo pubblicare un’immagine che faccia venire voglia di addentare immediatamente il piatto che abbiamo di fronte. Se scriviamo di attrezzature sportive dovremo assicurarci di postare foto chiare in cui si vedano bene i particolari dell’oggetto in questione.

I nostri articoli sono fatti di parole e immagini, allo stesso modo. Possiamo scrivere le cose più utili e interessanti che ci siano, ma senza una bella foto (anzi, più di una) non otterremo mai un buon risultato. Quindi, un’immagine accattivante è SEO!

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L’immagine deve essere leggera

Google lavora per suggerire a tutti noi i contenuti più utili e quindi uno dei criteri più importanti di cui tiene conto è la fruibilità del sito. Guai ad averne uno lento e pesante.
Un sito che ci mette molto a caricare rallenta il lavoro di Google e fa perdere la pazienza anche a noi, che solitamente torniamo indietro e proviamo con un altro risultato. È per questo motivo che Google predilige e posiziona meglio i siti che sono effettivamente più veloci. Abbiamo tutti poco tempo da perdere: sia noi che Google. È fondamentale dunque per la SEO alleggerire le immagini che carichiamo negli articoli. Sì, perché una delle cause principali della lentezza di un sito web è rappresentata proprio dalle foto.

È importante che l’ottimizzazione avvenga prima di caricare le foto sul sito. WordPress ha al suo interno un sistema di modifica che permette di ridimensionare le immagini, ma è meglio usarlo per piccoli aggiustamenti. La foto deve essere già alleggerita quando la inseriamo. A riguardo esistono diversi tool che ci permettono di ridurre il peso delle immagini senza necessariamente farle perdere qualità. Tra i più noti e consigliati ci sono Tinyjpeg, Compressjpeg e Sqoosh.app. Un buon risultato è ottenere un’immagine che pesi circa 100 kb. Ma non diamo nulla per scontato, facciamo diverse prove con foto differenti tra loro e controlliamo sempre (!) la loro resa finale anche su smartphone. Perché ormai è il dispositivo più usato per fruire contenuti. Un altro suggerimento è quello di installare sul nostro sito WordPress il plugin Smush, che a sua volta comprime e ottimizza le immagini quando le carichiamo.

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L’immagine deve essere ben descritta

Cosa vuol dire? Ogni singola immagine che aggiungiamo ai nostri articoli necessita di un lavoro meticoloso di descrizione. Se vogliamo davvero che sito e post siano realmente ottimizzati in ottica SEO cominciamo col dimenticarci le immagini nominate IMG_01 o DSC_002 e così via. La prima cosa è rinominare sempre le foto e farlo in maniera coerente con quello che rappresentano e con la keyword del nostro articolo. Se stiamo pubblicando una foto del Duomo di Milano non dobbiamo far altro che rinominarla Duomo di Milano, appunto. Semplice, no? Questo fornisce già una prima indicazione utile a Google che dovrà poi indicizzare il nostro articolo.

L’altro valore fondamentale è quello che troviamo da compilare quando inseriamo le immagini su WordPress (ma anche su altre piattaforme). Mi riferisco al testo alt o testo alternativo (o tag alt). Questa voce è pensata come alternativa alla foto per le persone non vedenti, che quindi si basano sul testo letto dal loro browser o per tutte quelle situazioni in cui per qualche motivo l’immagine non viene caricata dal browser. Torniamo quindi – come sempre quando si parla di SEO – al concetto di utilità. Dopo il nome della nostra immagine, il testo alt è la seconda informazione più importante da aggiungere. Stiamo scrivendo un articolo sul mal di schiena e abbiamo incluso l’immagine di una persona che lavora al computer seduta in maniera corretta? Nel nostro testo alt possiamo scrivere quindi giusta postura alla scrivania. In sintesi, il testo alternativo altro non è che la corretta descrizione di quanto rappresentato dall’immagine. E aggiungerlo sempre aiuterà molto la nostra SEO. Google ama le informazioni che lo aiutano a velocizzare il suo lavoro. E ci tiene che siano giuste e non ingannevoli. Quindi aiutiamolo e lui aiuterà noi.